Al premio Cilea

8 maggio 2011

È fin troppo nota la mia passione per l’arte, in generale, e per la musica lirica in particolare, per non dire subito che il mio è un giudizio di parte. Tuttavia, alcune delle poche cose che dirò, non possono non essere condivise dalla generalità. La nostra città: per le note vicissitudini, non ha – per decenni offerto la fruizione del Teatro Cilea. Una intera generazione disconosce l’Opera lirica. In tanta amara vacatio, pochi uomini, che hanno avuto dell’arteun alto concetto, tra miriadi di vicissitudini, hanno cercato di tenere un buon profilo di conoscenza del mondo della lirica. Fra questi e tra i migliori, Pierpaolo Praticò. La sua recente scomparsa, di fronte alla quale chino rispettosamente il capo, mi aveva fatto pensare all’interruzione di una di quelle manifestazioni che hanno contribuito, spesso addirittura sostituendosi a quanto avrebbe dovuto fare la pubblica amministrazione, a mantenere il contatto con il Bel Canto. Non solo, ma aveva realizzato un momento di conoscenza e vetrina per i giovani talenti vocali, nostri e non nostri. La bella notizia che tutto continua sulla scia dell’amore filiale e dell’attaccamento all’arte ed alla terra, non può che farmi felice. La Lirica rappresenta la nostra identità nazionale. Il mondo intero parla italiano attraverso il Melodramma. I nostri giovani calcano le scene dei Teatri più accreditati, ma tanti restano sconosciuti, pur avendo talento e volontà. Iniziative come questa, che salutiamo con passione, non possono che essere d’aiuto a queste nostre ricchezze in potenza. Siano i palcoscenici di Reggio e di Palmi, il trampolino di lancio per chi, con costanza e forza d’animo, studia anni ed anni per dare al pubblico il meglio di sé, per trasmettere quel brivido tutto italiano che scorre in noi, quando si elevano le note del “Va pensiero” o quelle del Coro a bocca chiusa della Butterfly, così come accade a chi, ascolta ovunque, l’Umile ancella del nostro stratosferico Francesco Cilea. Ai messaggeri della potenza musicale italiana, si dia lo spazio che meritano! Al Premio Cilea, gli onori della cronaca.

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