24 ottobre 2010
Non vorremmo essere nei panni di quel Prefetto che dovendo rendicontare al Governo circa gli accadimenti del territorio, è costretto ad elencare fatti criminosi, disservizi e proteste della popolazione. Ci piacerebbe trovarci, invece, al posto di Sua Eccellenza Varratta che oggi non potrà che relazionare su un evento, che lo ha visto protagonista, in quei termini entusiastici che gratificherebbero i rappresentanti del Governo sul territorio, di qualunque parte d’Italia. È accaduto ieri, come apprenderete dai servizi tg della nostra Angelita Tomaselli, che uno dei centri più ridenti della nostra provincia, ha voluto tributare al Prefetto di Reggio un’accoglienza fuori dall’ordinario. Gli ha offerto il meglio di quanto esprime. I suoi giovani, addirittura, considerata l’età media, i suoi bambini. Ognuno con il suo strumento musicale, talvolta più grande della stessa statura. L’orgoglioso Sindaco, che non stava nei suoi panni dalla felicità, lo ha accolto – con tanto di fascia tricolore – sui gradini del vecchio convento dei Frati Francescani. Austero, elegante e possente complesso, che il lungimirante avvocato Ceravolo, ha riconvertito nientemeno, che in una scuola di musica! Infatti, al posto del priore e della madre superiora, accanto a Lui ad accogliere uno stupefatto Varratta, un direttore d’orchestra, ormai celebre e la presidente dell’associazione musicale Ragone. Tutto si sarebbe aspettato il sig.Prefetto meno che di vedere una scuola perfetta, organizzata, funzionale… nella profonda Calabria. Spesso, immeritatamente vilipesa. La sorpresa dell’uomo di Governo però è diventata autentica commozione quando, entrato nella stupenda chiesa di Sant’Antonio, lo ha accolto una popolazione plaudente, ordinata elegante non solo nel vestire, ma nei modi e nel comportamento. Non una cosa effimera, posticcia, quella che altri assume nelle grandi occasioni, ma qualcosa di interiorizzato, di vero che dimostra le nobili origini di quella bella cittadina che è Laureana di Borrello. Ma l’apoteosi arriverà da lì a poco. Quando il maestro, alza la bacchetta e i meravigliosi suoi ragazzi gli danno pure l’anima: non sbagliano una nota e intonato niente meno che le note del grande TchaiKovsky. Incredibile. II Concerto n°1 del grande russo, scritto per pianoforte ed orchestra, prorompe maestoso in una interpretazione, che per noi che giriamo il mondo in cerca della buona musica, non è una sorpresa ma una conferma. Qui si suona seriamente. Chi conosce il concerto, da un momento all’altro si aspetta il pianoforte… e poi il violino, nel pezzo successivo. Ma nessuno ricorda in quel momento che quella è un’orchestra di fiati… ma non realizza nella mente… quei ragazzi hanno compiuto una magia: il pianoforte, il violino si sentono egualmente, sostituiti magistralmente da quei giovani che non hanno suonato con la bocca e le mani, ma con il cuore di tutta Laureana. E il Prefetto… si commuove. Come tutti. Questa è la Calabria che conta. Quella vera. Quella che bisogna far conoscere al mondo intero. Questo è ciò che si è visto, ieri. Ma quanto altro vale quello che sta dietro? Quante foto del Prefetto, che orgogliosamente stringe la mano ai giovani musicisti, arriveranno nelle mani di quei padri che, ieri, non potevano essere presenti, per via di qualche errore commesso, che certamente non ripeteranno mai più? Chi l’ha detto che i figli, talvolta, non redimono i padri? Che bella pagina hanno scritto ieri i laureanesi! Siamo certi che Sua Eccellenza serberà il ricordo di Laureana tra i più cari e, chissà, che non chieda al Governo di far riunire la Commissione Antimafia in quel ex monastero riconvertito per far conoscere la vera essenza del popolo calabrese! Laureana sia orgogliosa, e noi con essa