Battesimo dell’Orchestra giovanile di Fiati di Oppido Mamertina

17 dicembre 2009

Continua, forte più che mai, l’onda lunga dell’ “effetto Muti” nella nostra Provincia. Non c’è giorno che la nostra redazione non venga invitata ad inviare le telecamere in questo o quel paese, per registrare la nascita di un nuovo complesso bandistico. Questa sera è stata la volta di Oppido Mamertina. Entrando nel piccolo grande teatro della Scuola Primaria, accolto da un entusiasmo commovente, non ho potuto trattenere un nodo alla gola: quegli occhi vividi, puliti e sorridenti di tanti bambini, tutti con un’elegante blusetta rosso-calore umano, erano lì con il loro strumento musicale ben stretto in mano, erano lì perché qualche hanno fa ci abbiamo creduto. Abbiamo creduto a Uomini come Giuseppe Scerra, il farmacista di Delianuova che, invece di godersi una meritata pensione, ha pensato bene di dedicarsi alla rivoluzione culturale del suo Paese. Abbiamo creduto che bisognava insistere e prendere le redini di un processo inarrestabile, che avrebbe coinvolto cento, mille, diecimila bambini, che avrebbe dato loro una speranza, che avrebbe ridato loro il sorriso che avevano, per colpa nostra, perso. Abbiamo creduto che Uomini come Riccardo Muti avrebbero potuto prendere per mano la Calabria musicale, per additarla positivamente al mondo intero. Abbiamo creduto che non bisogna essere Sindaco, Onorevole o che so io di falsamente potente, ma che bastava essere Uomini seri, per far parlare bene della nostra Terra, tanto vilipesa ed oltraggiata e tanto assimilata al Terzo Mondo. Ci abbiamo creduto e abbiamo vinto! Hanno vinto. I ragazzi. Ha vinto la musica. Ha stravinto la cultura. A Oppido, questa sera, una ulteriore conferma. Don Benedetto, simpatico e forte nel suo progetto, a far da padrone di casa tra i suoi ragazzini seri e compunti che sembravano appartenere ad una più blasonata scuola oxfordiana, ha coinvolto tutti, ma proprio tutti: dal Sindaco Bruno Barillaro, al Vice Sindaco Maria Zerbi, al Direttore didattico Filippo Foti, alla dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale, Francesca Maria Morabito, e financo la Pro Loco con la dottoressa Patrizia Zerbi e naturalmente al maestro Stefano Calderazzo. In quel teatro c’erano tutti. I genitori, i nonni, i fratellini, la gente comune e anche le Forze dell’Ordine, rappresentate dai Carabinieri. Sempre vicini alla gente, non solo per i fatti negativi o quando devono far sentire il rigore della Legge… Che tripudio, quando, esauriti i discorsi di rito, la parola è passata alla musica. Due mesi, solo due mesi, sono stati sufficienti per far intonare a questi meravigliosi bambini calabresi, addirittura l’Inno alla gioia di Beethoven! Mai scelta fu più appropriata! Che altro avrebbero potuto suonare questi maestri in erba? Non è forse una gioia, vedere questi batuffoli di uomo, armeggiare con strumenti tirati a lucido e nuovi di zecca, dai quali fanno uscire meravigliosi suoni che, quale che sia l’intensità, l’armonia e la nota, sono suoni che gridano al mondo che la Calabria è Terra di gente perbene, di bambini stupendi che crescendo vogliono vivere in pace con il rispetto del mondo intero, senza essere additati come figli di un Dio minore? Bravi ragazzi, approfittate del mondo che ora vi circonda e degli uomini che oggi vi stanno aiutando, domani sarete calabresi doc, grazie anche alla Musica! Siamo orgogliosi di Voi!

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