24 marzo 2009
La celeberrima aria dell’Arlesiana del nostro Francesco Cilea ci accompagna in ogni dove. La storia si ripete, è vero, ma talvolta diventa insopportabile il continuo attacco ad ogni cosa positiva che riguarda il Sud d‘Italia e la pedissequa esaltazione del negativo. Vero o presunto che sia! È ben vero che ci piangiamo addosso. Lo facciamo un po’ perché siamo vittimisti per natura, un pò perché tentiamo di esorcizzare la cattiva sorte. E noi reggini di cattiva sorte siamo esperti. Conosciamo bene quella delle calamità naturali, sulle quali poco o nulla possiamo fare, ma sappiamo bene anche di quella politica che dimostra ogni giorno di più di non saper rappresentare e difendere come si deve, questa nostra Terra. Abbiamo perso l’appellativo di “Città bella e gentile”, ci hanno sottratto lo storico Capoluogo, oggi che Reggio viene inclusa nelle città metropolitane, la levata di scudi e pressoché unanime nei Nordisti, leghisti e qualunquisti… Una delle penne italiane che credevamo libere da condizionamenti, quella di Gian Antonio Stella, del Corriere della Sera, questa volta ha davvero preso una topica da giornalista non di classe. Grida allo scandalo! Ipotizza scenari da congiura a favore di Reggio! Intrallazzi, artifizi, raggiri… Supporta il suo dire con valutazioni, dati e studi da “furbetto del quartierino”. Mi ricorda quel tal medico che prima fa la diagnosi e poi chiede al paziente i sintomi che lamenta! Quel che è più grave è che Stella omette artatamente di ammettere a se stesso ed ai cittadini di Verona, Padova e Brescia, che Reggio, sullo Stretto, è Città Metropolitana di per sé. Naturalmente. Senza ricorrere a realtà virtuali. Stella attribuisce alle regole scritte dagli uomini un impensabile potere di modificare quelle stabilite dalla Natura! Numeri, densità, numerini e percentuali non bastano a dimostrare scientificamente cosa sia un’ area metropolitana. Nello Stretto di Messina l’integrazione, le magnitudo, la conurbazione sono elementi di fatto. Stella, questa volta, avrebbe fatto meglio a tacere! Vuoi vedere che ha ragione Scopelliti quando ricorre a documentari “su ordinazione”, da contrapporre alle “velenose” penne nordiste e leghiste? Visti i tempi che corrono, si può senz’altro affermare che tutto è lecito quando si difende l’onore della propria Terra, con buona pace della libertà di Stampa! Ma quello di Stella è davvero libero pensiero, libera Stampa? Lo abbiamo creduto fino ad oggi. Ora non più! Non si denigra una Terra che non lo merita, che non la si conosce e, soprattutto, caro Stella, una Terra da cui sono partite quelle braccia, che con le valigie legate con lo spago, hanno reso ricco ed opulento il Nord. Quello stesso Nord a cui Lei, oggi, dà voce per offendere la nostra città. Quel Nord che oggi si chiederebbe, a suo dire, perché mai Reggio debba annoverarsi tra le aree metropolitane. Venga qui. Le dedicherò tutto il tempo necessario per spiegarglielo! Non mi sarà difficile. Ammesso che Lei voglia intenderlo!