5 settembre 2012
31 luglio 2012. Una data storica destinata a rimanere scolpita nel cuore e nella mente di ogni calabrese. Mille strumenti di pace levati al cielo, nel segno della legalità e della cultura di una Terra feconda, spesso a torto, vilipesa. Un protagonista. Emblema della Musica e, da quel giorno, padre spirituale di tutti i giovani calabresi amanti di essa e dell’ardente desiderio di vivere in sinergia, all’insegna della civiltà che portano nel loro DNA. Quando si vorrà ricordare quel giorno lo si indicherà, certamente, con i braní eseguiti, peraltro magistralmente, ma lo si evocherà con quella grande manifestazione di sensibilità, rappresentata dall’omaggio che uno dei cinque maestri gli ha voluto dedicare. Riccardo Muti ha davvero regalato alla Calabria tutta, un momento di gioia, ma è pur vero che l’estrema regione italiana, lo ha ripagato con una accoglienza che non ha eguali. Lo avranno pur accolto, nel mondo, grandi professori d’orchestra, ma nessuno mai lo ha inondato, con mille musicisti, di note di affetto persino nell’hotel, al suo arrivo. Diciamo che nei tre giorni di permanenza del grande maestro, abbiamo tutti visto un film, un sogno divenuto realtà, la cui colonna sonora è stata composta da Roberto Caridi. L’omaggio, a Muti, del maestro reggino, accompagnerà i ricordi di noi tutti. Facendoci rivivere quei momenti, forse irripetibili. Le note evocheranno il forte messaggio che da Reggio Calabria è partito. Musicalmente I’inno di Caridi è gradevole, serafico nella parte iniziale ,prende via via più corpo e tu, attento, vedi la banda, non solo la ascolti. Vedi gli ottoni, come i legni, inseguirsi in una vera e propria girandola di armonie incalzanti, esaltate dalle percussioni. È la musica di un calabrese per un Uomo del sud. Passione, sentimento e forza ne sono tre componenti essenziali. Orecchiabile quanto basta, potrà certo diventare l’inno del 31 luglio ed è per questo motivo che la sua diffusione nelle scuole, fra i giovani sarà un messaggio forte di cultura e legalità, legata alla dignità di un popolo che ha sempre fatto della musica arma di pace e di diffusione di valori etici e morali, di elevato spessore. Amicizia, condivisione, sinergia e spirito di gruppo. Grazie Muti! Bravo maestro Caridi, interprete del pensiero comune