10 febbraio 2011
Con l’entusiasmo che è tipico di chi lavora a Reggio Tv, una nostra troupe, ieri si è letteralmente fiondata sul treno regionale cha da Lamezia porta nella città capoluogo, per intercettare un passeggero d’eccezione. Proveniente da Roma. Nientemeno che il Ministro Tremonti. Si, proprio lui. Immortalato dall’obiettivo della telecamera di ReggioTV era lì, senza giacca e cravatta, seduto come un emigrante che torna in patria, in un anonimo scompartimento di una non certo nuova vettura delle ferrovie di Moretti. Alle garbate domande, inattese, del nostro Giampaolo Latella, non ha potuto che rispondere con una sana ingenuità e con il sorriso di chi, colto di sorpresa, non può che dire il vero. Non ha proprio avuto il tempo di elaborare frasi di rito e forse, una volta tanto, non ne aveva proprio voglia. Stanco e provato da un viaggio che ricorda la Napoli-Portici di un secolo e mezzo fa! Quanto ci siamo immedesimati in lui! Come abbiamo ricordato i lunghi, interminabili viaggi da e per la Capitale, senza acqua, senza riscaldamento, con i servizi igienici chiusi o da caserma, con ritardo ed in compagnia delle pulci!! AI di là dell’innegabile scoop giornalistico, del quale mi compiaccio con orgoglio, non posso che riconoscere al Ministro Tremonti un comportamento da vero uomo di Stato. È un fatto fuori dall’ordinario, che egli abbia voluto rendersi conto di persona, di quali siano le condizioni reali dei cittadini del Sud, che debbono spostarsi in treno, da e per il centro d’Italia. È meritorio che non abbia delegato qualcuno del suo codazzo. Ma ancora più positivo, per il temuto uomo di Governo, è che abbia detto, senza mezzi termini, la verità. Da Milano a Roma in tre ore, dalla capitale a Reggio, quasi stessa distanza, doppio tempo. Non è giusto! Non è giusto. Lo ha ripetuto due volte. Una diagnosi senza appello. Una sentenza. Quanti dei nostri politici locali lo hanno fatto prima? Quanti hanno avuto il coraggio di denunciare e, soprattutto, quanti hanno viaggiato con i nostri treni, magari abbandonando le costose e lussuose auto blu? Ed anche se qualcuno ha affrontato le pulci ferroviarie non è che sia riuscito a granchè. Segno di un peso specifico politico molto vicino a quello del fastidioso parassita viaggiante! Ora il Ministro non potrà che essere coerente. Non potrà non imporre alle Ferrovie, che privatizzate o no, svolgono sempre un servizio pubblico per conto del Governo Italiano, l’adeguamento del servizio. Non potrà che progettare interventi strutturali che facciano giungere la vera alta velocità anche dalle nostre parti. E magari, in attesa, potrebbe far attuare una tariffa differenziata, più bassa, per le tratte da e verso il Sud, visto che, come egli stesso ha detto, non è giusto che vi sia questa penalizzante differenza tra Nord e Sud in treno. Ora non ci resta che attendere le decisioni del Giulio più temuto d’Italia e, magari, invitarlo a ritornare a Reggio, percorrendo in auto, anche blu, l’autostrada A3! Noi di RTV saremo ancora una volta lì ad intervistarlo… questa volta con rianimatore al seguito! In ogni caso, bravo sig. Ministro. Bella lezione di vita, di stile e di politica. È evidente che l’Italia è una anche per Lei. Anche se viaggia a due velocità, non solo sui treni, ma anche in politica. C’è chi guarda alle cose pratiche che interessano la gente, c’è chi perde tempo in quelle effimere. In altre parole, per rimanere in tema, c’è chi fa le pulci… e chi le toglie!