5 gennaio 2006
C’è il calore del sole e quello umano. C’è il mare. Il cielo azzurro. Il lungomare. E la montagna a pochi minuti. Ma qual è il livello della qualità della vita? Chi se ne occupa? Chi cerca di farlo incrementare? Qualcuno, indubbiamente, ci prova. Qualche volta ci riesce. Ma la fatica è davvero tanta. Bisogna lottare contro la mentalità dello “scindi e falla tu” ed anche contro la malasorte. Contro la geografia, che ci vede sulla punta dello stivale, un po’ troppo forse, tanto da farci by-passare, nel transito per la Sicilia. Paradossalmente, dobbiamo lottare anche contro chi cerca di appiopparci infrastrutture faraoniche, quanto dispendiose ed inutili, che cozzano nettamente contro lo stato da terzo mondo delle strade ed autostrade calabresi. Arrivare a Reggio è davvero un problema. Per qualunque via. Da Nord, la A3 non è classificabile, se non come una mulattiera o più modernamente, una sorta di percorso ad ostacoli ad alto rischio e quoziente di difficoltà. Un videogioco dove i più esperti non arriverebbero a totalizzare che pochi punti! Un progetto scellerato quello del cosiddetto ammodernamento. Si spendono cifre colossali per demolire viadotti, gallerie e muri di contenimento per ricostruirli …. un po’ più in là per ottenere quei pochi metri che, non la terza corsia delimiteranno, ma un semplice spazio di emergenza. Al termine biblico dei lavori avremo una autostrada un po’ più larga… e fino ad allora l’emergenza come la si gestisce? Con file di Kilometri, tempi di percorrenza da lumaca e rischio neve da barzelletta! Non sarebbe stato più giusto declassarla e ritracciare un altro percorso, magari più razionale? Sarebbe costato di meno ed avrebbe fornito una seconda via di accesso al Sud d’Italia. Da Sud. La situazione è ancora più grave. Una unica via d’accesso rappresentata dalla vetusta 106. Più croci che incroci su questa arteria. La situazione reale è sotto gli occhi di tutti. Anche qui le lungaggini burocratiche e l’insipienza politica hanno fatto in modo che quei pochi progetti per il miglioramento come la costruzione di sottopassi – vedi quello di San Sregorio – si siano persi nei meandri del nulla. CosÌ è se vi pare. E le cose non migliorano per chi, riuscito a passare dalle forche caudine della A3 o della 106 giunge in Città. Vere e proprie stènosi da infarto: lavori in corso, camioncini che scaricano in supermercati malposizionati dal menefreghismo amministrativo, vie d’accesso anguste ed incredibili. Ora si aggiunge la necessità di effettuare lavori sulla Galleria di Spirito Santo. Sacrosanta necessità. Ma è mai possibile che tutto debba passare sulla testa dei reggini, senza che nessuno si preoccupi di alleggerirne i disagi? Non è la previsione dei problemi e quindi la prevenzione di essi, il compito di chi ci amministra, a tutti i livelli. Non è d’uopo che si preparino vie alternative visto de la 106 è l’unica, ma proprio l’unica. Via per giungere agli ospedali riuniti da Sud? Dobbiamo avere sempre il morto per accorgerci che la nostra vita è affidata a l’insipienza di chi dovrebbe ma non fa? Noi non vogliamo cambiare Città, ma è dura, proprio dura… rimanere!!!!