REPORT… che vergogna!

29 Aprile 2009

Dobbiamo ribellarci! Non ho certo gioito quando Gian Antonio Stella, Corriere della Sera, ha tentato invano di affossare Reggio Città Metropolitana, non l’ho fatto quando Antonello Caporale, Repubblica, l’ha definita una “cloaca”, mi ribello con tutte le mie forze, oggi, che la Sanità Calabrese è stata messa alla berlina da Report, ma peggio…. dalla sua stessa classe dirigente e politica. È ben vero che i giornalisti hanno amplificato e commentato, con un livore tutto settentrionalista, le vicende calabresi (basti pensare alle inquadrature grottesche ed ai primi piani volutamente artefatti che sformavano i lineamenti, aumentando l’effetto burla), ma è altrettanto vero che i nostri dirigenti hanno collezionato una di quelle figure che, in altri tempi, avrebbe portato quantomeno… all’esilio volontario. Al di là della vergogna e dell’indignazione che ci hanno fatto provare, c’è l’aggravante che nessuno degli intervistati si è dimostrato all’altezza della situazione. Goffi, impreparati, sembravano tutti sorpresi con le mani nella marmellata. Loiero compreso! Anzi chi ne è uscito con le ossa rotte è proprio lui. Oltre, tutti noi calabresi, naturalmente. Che la Sanità fosse un disastro lo sapevamo e lo sappiamo tutti. Che ci vengono a dire ogni giorno che le risorse non ci sono e che bisogna risparmiare, limitando i diritti dei cittadini, ce lo ammanniscono con le buone o le cattive ogni giorno. Hanno, pure, instaurato il regime dei colonnelli! Quegli stessi colonnelli, generali e graduati che vanno vantandosi di aver respinto gli attacchi dei creditori (udite, udite!) nientemeno che dai pignoramenti… Un po’ come dire: io Stato ti devo pagare per quello che mi hai fornito, non ti pago, e se tu legittimamente mi chiedi di farlo, io arrogantemente ti sbatto la porta in faccia… e se ti rivolgi alla Legge, non ti pago più!!! Pazzesco! Una specie di dittatura economico sociale da regime. Appunto, dei colonnelli. Chissà poi perché i colpi di Stato li fanno i colonnelli e mai i generali? Fatto si è che vai a scoprire che le risorse in Calabria ci sono, ma vengono sperperate in ricerche vaghe e vane, in stipendi da favola doppi, tripli per dirigenti goffi, impacciati, assolutamente impreparati ma fedeli serbatoi (anche fisici) di voti, voti tanti voti. Non abbiamo scoperto l’acqua calda né noi, né quelli di 112 Report. Sei bravo? Sei capace? Bene, te ne puoi andare. Non lo sei? Aspetta, se dici sempre di si e porti consensi… non c’è problema, una presidenza è pronta per te! Non importa se non sai quello che succede nel tuo Ente, basta che il potente di turno dica che sei un dirigente di valore. Incompatibilità? Che c’entra? Quelle sono cose da privati… Legge 626? Che sono? numeri al Lotto? Che pena, che delusione! Non sono anni, forse, che personalmente combatto contro lo strapotere politico affaristico che tarpa le ali alle strutture sanitarie pulite, che lavorano, che arginano i viaggi della speranza? Non mi sono scagliato, forse, contro la famosa Lo Moro (il che mi è valso la vendetta di una parte del Centrosinistra alle elezioni amministrative) che ha affossato la Sanità, peggio del suo predecessore Luzzo e, che per questo, è stata promossa al rango di parlamentare nazionale? Non ho forse sempre detto che se si vuole salvare il salvabile, non si può fare di tutta l’erba un fascio? Bisogna, cioè, abbattere ed abolire gli sprechi, pubblici e privati, ma è necessario non demotivare tutto ciò che funziona. Un fatto è certo. Si è visto con chiarezza che la malasanità non è un fatto attribuibile alla classe medica, ma ad una politica incapace, inetta che mira soprattutto ad attorniarsi di una burocrazia, giammai propositiva e propulsiva, ma consenziente e connivente. E persino opulenta, spendacciona e tracotante. È finito il tempo della semplice protesta. Qui se non si attiva una vera e propria rivoluzione culural popolare, che scalzi questo sistema becero, e mandi via tutto il marciume, non ci sarà più niente da fare. Torneranno i Report, rifaremo le stesse brutte figure, ma tutto resterà come prima: ed il solito impreparato di turno, pluristipendiato, questa volta, invece di far vedere i topolini… per giustificare una ricerca che non c’è, farà vedere i ratti… dimostrando che siccome sono più grandi… la ricerca… è, per così dire, avanzata!!

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