27 marzo 2006
Ai più è nota la mia passione per la musica. Non tutti sanno da dove trae origine, visto che, peraltro, il solo strumento musicale che so suonare è il clacson della mia auto. Fuori città, naturalmente. Dobbiamo andare indietro nel tempo. Quando bambino mio nonno mi portava per la mano uscendo dalla chiesa del Rosario, la domenica, alla villa Comunale: giostrine, noccioline e palloncini facevano da cornice ad un luccicante palco metallico color argento. Sul podio il Maestro Ferrante davanti alla Banda Musicale della Città. Ancora oggi, dopo tanti lustri, riecheggiano nelle mie orecchie le note della Gazza ladra o della sinfonia dal Barbiere di Siviglia. Ancora oggi il ricordo riaccende l’emozione. Quello stesso sentimento, quello stesso brivido l’ho provato sabato sera nel nostro Teatro Cilea. Eppure di musica ne ho ascoltata tanta ed in molti teatri del mondo. Ma non è sempre la stessa cosa. Sabato sera ero nel mio teatro, quello della mia gente, quello della mia città. E sul podio un reggino doc, il maestro Nino Sorgonà, un grande amico mio, ma soprattutto dei giovani musicisti e della città. Il pensiero è volato alla mano di mio nonno ed alla villa comunale. La musica è musica dappertutto. Colpisce senza far male. Anzi fa davvero bene. Rasserena, fa maturare e soprattutto unisce. Il merito di Sorgonà, sabato sera, è stato quello di averci regalato due ore di melodie indimenticabili e di averlo fatto con più di settanta giovani che, in un modo o nell’altro, sono legati al Conservatorio che orgogliosamente dirige. È stato bello riconoscere i loro volti. Qualcuno noto per la somiglianza coi più noti genitori, qualcun’altro perché non è difficile incontrarlo casualmente sul corso Garibaldi. Tutto l’assieme era da brivido di commozione! Da una parte gli artisti, giovani e docenti del Conservatorio, dall’altra un pubblico attento, assolutamente composto e quel che più conta, unito nell’intento di ascoltar musica e di far festa coi suoi figli. Con i figli di questa terra che una volta tanto, a piene mani, colgono gli applausi della loro gente! Ed il desiderio di musica si è manifestato ancor prima dell’inizio dello spettacolo: dapprima platealmente e sonoramente, dissentendo dal tentativo malcauto del politico di turno, che tentava di arringare il popolo… dimentico però che, notoriamente albergando la cultura vieppiù a sinistra, non avrebbe potuto riscuotere consensi in quel luogo; successivamente facendo registrare un pienone incredibile dentro e fuori il Teatro. L’ovazione che ha salutato il Maestro, i solisti Fontanelli e Bernava, i professori d’orchestra tutti, ha firmato un patto tra la Musica e la Città: avanti assieme e per la Gente. Ben vengano gli altri direttori, Reggio sa ospitare, ma sappiano che, oltre a concedersi, hanno molto da prendere ed apprendere anche dalla nostra Terra e dai Suoi Figli. E se poi aggiungiamo che la nostra Orchestra Cilea si è esibita gratuitamente… non possiamo che dire grazie col cuore al Direttore del Conservatorio, al suo amore per la Città e per l’Arte. Quella con l’A maiuscola!