Musica ed economia: un connubio tutto calabrese!

27 dicembre 2009

Nell’immaginario collettivo, spetta al popolo napoletano il primato nell’arte di arrangiarsi. Non intesa in senso dispregiativo, ma come il riconoscere al simpatico popolo partenopeo, la capacità di trovare il modo di non soccombere di fronte a qualunque difficoltà. Probabilmente questa fama se la sono guadagnata sul campo. La storia passata e recente, la documentano. Ma molto è giovata la testimonianza resa dai grandi artisti napoletani, della Napoli popolare, da Scarpetta al grande Eduardo: non solo per ciò che di immortale hanno scritto ma – ancor di più – per come l’hanno interpretata. Come non avere davanti agli occhi le smorfie, la mimica e la sottile ironia? Armi micidiali contro la sfortuna, la miseria, talvolta, anche contro la cattiveria umana. Dunque, il Napoletano, per antonomasia, è considerato l’uomo che più d’altri riesce a superare il momento di crisi, inventando di tutto e di più per superarla. Di converso, a noi dell’estremo Sud, spetterebbe il primato nell’arte del lamento! Come se non bastasse, anche i nostri poeti, ne hanno fatto un motivo dominante del loro scrivere. Cilea, poi, ci ha messo del suo, con il celeberrimo “lamento di Federico” della sua Arlesiana. Ma a dimostrare che di lamentoso in quell’aria c’è solo il titolo, ci hanno pensato dei nostri conterranei. Di Taurianova. Si chiamano Giovanni Taverna e Rosario Antipasqua. Ma sono attorniati da tanti altri. Rispettivamente sono il presidente ed il direttore del Centro Commerciale Naturale di Taurianova. Una idea geniale! Naturale. Una sorta di uovo di Colombo, disarmante per la sua semplicità ma possente per la sua potenzialità. Cosa hanno pensato questi Signori? Semplice. Di fare leale concorrenza ai più blasonati Centri Commerciali. Davide contro Golia! Allo sfavillio di insegne e luci accattivanti contrappongono le vetrine del loro paese: lo ammantano di antica e comprovata tradizione commerciale e… udite… udite… lo coniugano con la cultura… quella popolare. Con che cosa, se non con la banda musicale del circondario? Ed ecco la ricetta. Negozianti uniti, dai salumi ai vestiti, dai dolciumi ai ferri da stiro, in una congiura virtuosa, con tanto di musica e cultura, per riattrarre i potenziali clienti: prezzi controllati e vantaggiosi, accoglienza festosa, contatto umano vero e non stereotipato, un patrimonio culturale della città rinverdito, ed i giovani della banda, a far da cornice! C’è di che scommettere che la formula sarà vincente. Altro che dispendiose notti bianche! Ai due cittadini taurianovesi, va dato il merito di non essersi arresi alla crisi, ma di aver trovato il modo per unire musica ed economia, in una terra dove le associazioni sono quasi bandite e dove lo sterile individualismo, la fa da padrone. Inveire contro i Centri commerciali, oltre ad essere scorretto, equivale all’abbaiare alla luna, mettere sù una sana concorrenza, aggregando i vecchi, nuovi e tradizionali negozi del paese, è da persone intelligenti e non può che portare benefici alla popolazione. Una volta tanto la positività alberga anche da noi! A Taurianova!

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