I Bronzi… per un piatto di lenticchie!!

24 settembre 2009

Qui, se non suoniamo la carica e risvegliamo le coscienze reggine ci ritroveremo quanto prima, in brache di tela. Perdiamo la dogana, va via il distretto, le Poste Spa delocalizzano, siamo senza lavoro, la Sanità va in rovina e si distruggono anche le poche cose che funzionano. Da ultimo, scopriamo di essere la pattumiera preferita delle scorie radioattive. Siamo accerchiati. Chi può, prende. Qui rischiamo anche la vita sulle strade. Negli ospedali, e non certo per colpa di chi vi lavora. Se ci coglie un infarto, oltre che al buon cardiologo ci dobbiamo rivolgere al buon Dio, che faccia sì che gli elicotteri di “altri” siano disponibili anche per noi. Meno male che il Buon Dio non ci chiede la carta di credito. Per Lui, almeno, siamo tutti eguali. In cotanta miseria, la gente sembra vivere alle Bahamas. O nell’Eden. Nessuno si ribella. Tutti tacciono e magari se la prendono, alterandosi viepiù, se un onesto vigile ha elevato loro una multa per un sacrosanto divieto di sosta. Non abbiamo l’acqua in casa… che problema c’è? aspettiamo fiduciosi la pioggia e l’avremo in tutte le stanze, compresa la camera da letto. Non fa niente se entra dalla porta invece che dai rubinetti! È colpa di questa Amministrazione? Sarebbe facile populismo affermarlo. La colpa è nostra. Di tutti. Perché abbiamo delegato negli anni il potere politico a chi se ne è bellamente infischiato della nostra città, del nostro vivere quotidiano. Hanno defraudato Reggio del suo potere di rappresentanza. Hanno giocato con i nostri voti. Li abbiamo promossi per andarsi a divertire in quel di Roma o di Catanzaro. E quando si fa parte di una combriccola, facile attorniarsi di amici e farli nominare deputati, senatori, sottosegretari, onorevoli, insomma! Onorevoli di nome, ma non di fatto. Qui resta chi si danna l’anima per cercare di mandare a casa la vecchia nomenclatura e viene combattuto con ogni mezzo per favorire le ormai note smisurate ambizioni di taluno. C’è chi come me, senza interessi personali, si batte spesso contro i mulini a vento e destina ogni suo avere – ci si creda o no – a dotare la città e l’hinterland di una libera televisione. Tanto libera che oggi riprende con forza l’annosa questione dei Bronzi di Riace. REGGINI, CE LI STANNO PORTANDO VIA!!!! Entro la fine del mese saranno smontati dal piedistallo ad opera dei tecnici dell’Istituto Centrale del restauro e trasportati a Roma, forse, con la scusa di una necessaria manutenzione!!! Le bocche cucite, di cui parla la nostra Antonella Chirico, sono la controprova che, quanto andiamo affermando, ha un suo fondamento di verità! Vorremmo sbagliarci! Ma le dichiarazioni di Enzo Sidari di ieri, Assessore alla Cultura, esperto medico, ma un po’ meno politico, non ci lasciano dormire tranquilli. All’intelligente domanda della nostra giornalista, ha risposto candidamente che i Bronzi non possono stare inesposti per due anni e che se li daremo ad altri, lo faremo in cambio di qualcosa! Assessore Sidari, ci accontenteremo del solito piatto di lenticchie? Perché non esporre i Bronzi e con essi le altre opere di gran pregio come il Kouros e la testa del filosofo nel Palazzo dei calabresi? A Palazzo Campanella? È la soluzione tecnicamente più corretta e culturalmente più valida. La Regione potrà promuovere ogni cosa per richiamare il mondo a venire a vedere questo nostro incedibile patrimonio. Non c’è nulla che possa competere coi Bronzi. Non c’è nulla che possano darci in cambio, che valga un’unghia dei Bronzi… e non da solo punto di vista archeologico o museale, ma da quello della dignità di un popolo. Defraudato, oltre misura, sempre. Ci avete rubato lo storico capoluogo, ci avete preso di tutto e di più, ora anche i Bronzi!? Basta con l’essere colonia Romana e terra di conquista, patria di traditori politici. Ah, già, dimenticavo, pare che Maramaldo fosse un calabrese! Ma noi non siamo Ferrucci, prima che Maramaldo colpisca ancora, ci difenderemo, democraticamente.

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