16 agosto 2006
Tutta la Città sta vivendo momenti di apprensione. La parte sportiva e quella no. Al di là dell’appartenenza sociale o politica, nei bar, nei luoghi di lavoro, nelle stesse famiglie non si parla d’altro. La Reggina sarà retrocessa? Sarà penalizzata? Che ne sarà del prossimo campionato? Certo non è una bella storia. Da qualunque parte la si guardi. Ma per noi, Reggini, è qualcosa di più che una brutta storia. Per quanto si sia uniti nell’angosciosa attesa e per quanto si possa tutti sperare in una soluzione la più possibile favorevole alla squadra, che porta i nostri colori, vi sono differenti approcci. Una tipologia di reggino, l’accanito tifoso, non vuolr sentire ragioni: la Reggina non può essere penalizzata. Anche se Foti ha commesso o tentato di commettere un qualche illecito. Una altra categoria pensa solo alla Squadra e, magari, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, – dovuto alla solita deprecabile invidia dell’intelligenza – manda a quel paese Presidenza e dirigenza, augurandosi salvezza per la squadra e condanna per chi vi è al vertice. Dimentica dell’inscindibilità del binomio. C’è poi chi ne approfitta e strumentalizza il sentimento popolare. Frasi del tipo ”giù le mani dalla Reggina” o attenzione a Reggio e la sua squadra: non si possono penalizzare per ragioni di ordine pubblico… sono allocuzioni di basso profilo che tentano di accattivarsi la simpatia del popolo tifoso, come se tale dire può in qualche modo intimidire chi deve giudicare o come se non si sa quale disegno criminoso sia stato ordito nei confronti della nostra Città. Non è il vittimismo che assolve. Ma la forza della ragione. Ben sapendo che nella vita, l’importante non è avere ragione, ma trovare chi ce la da! Intendiamoci. Noi siamo per il trionfo della giustizia. Anche quella sportiva. E siamo intimamente convinti che la Dirigenza della Società Amaranto non si sia macchiata di alcunché. Siamo sereni come il Presidente Foti e siamo d’accordo con l’atteggiamento che Egli sta mantenendo: una fiduciosa attesa, quella di chi sa di non aver commesso nulla di illegittimo! Tuttavia, da persona responsabile, invita alla calma ed all’accettazione di quale che sarà il verdetto. Non gli abbiamo sentito dire che la città saprà reagire ad eventuali ingiustizie, come chi evoca irresponsabilmente, con queste frasi arringa popolo, momenti bui della città. Non ne abbiamo proprio bisogno…. Tra guerre, pestilenze, terremoti ed indegni latrocini siamo purtroppo abituati a scippi di vario tipo. Sapremo controbattere civilmente e con grande serenità qualunque tipo di traversia, anche sportiva. Ma con la pace, non con la guerra. I nostri denigratori del tipo leghista, non aspettano altro. Una reazione inconsulta per apostrofarci con i soliti epiteti… La città attenda con serenità, ma reagisca con la stessa quantità di maturità e rispetto della Legge, nella piena consapevolezza che la stessa è gestita da uomini e come tale può commettere errori… Noi ci auguriamo che la sentenza sia di tipo assolutorio ma, se così non dovesse essere, sapremo riconquistare con tutti i mezzi leciti quanto dovesse, ingiustamente, esserci tolto. Siamo un popolo orgoglioso e capace, anche di soffrire, ma soprattutto di vincere! Con la forza della civiltà e della cultura… Chi vuole trascinarci, per suo tornaconto magari elettorale, nel baratro della rivolta si dia una regolata: la città è cresciuta e ragiona. Non è più tempo dei boia chi molla!