21 febbraio 2006
Mi dicono che l’emittente più antica di Reggio, dopo anni di vero e proprio ostracismo gratuito, mi dedica addirittura l’apertura del telegiornale di domenica. Questa sì è una notizia! Pensate! In quell’emittente credo non abbiano neppure una immagine di repertorio che mi riguardi. Sono per loro una sorta di appestato televisivo. La mia colpa: l’aver aperto una nuova tv a Reggio! Aver interrotto un monopolio durato, unica città in Italia, 25 anni! Null’altro che questo. Assessore alla Polizia municipale nella Giunta Falcomatà, artefice di tante iniziative, presidente di Sviluppo Italia: nulla di tutto ciò ha rimosso per otto lunghi anni l’ordine perentorio di proscrizione per gli intimiditi giornalisti e relativi cameraman. Viva la libertà. Viva il diritto. Neppure un attentato dinamitardo all’Istituto da me diretto, fiore all’occhiello per chiunque lo conosca, ha fatto scattare il desiderio della corretta informazione. Men che meno la mia risoluta opposizione alla mafia costatami avvertimenti e proiettili. Silenzio assoluto. Guarda guarda, più del dolor potè il digiuno! Una notizia. Una posta nel bilancio comunale. Una documentata contabilità che vede l’antica tv interessata ai conti pubblici quale beneficiaria… e come per incanto si mobilitano le truppe giornalistiche per cercare in un modo o nell’altro di insolentire il sig. Lamberti. Intanto un ringraziamento: per aver usato il titolo cui più tengo anche se le intenzioni erano piuttosto maldestre: non dottore, professore o commendatore ma signore. Grazie. Signori si nasce, e come disse Totò io lo nacqui! Dottori si diventa… La cosa che più mi stupisce, considerata la grande abilità del direttore, è il misero tentativo di mischiare il sacro con il profano. La verità dei fatti con classifiche ministeriali senza magari tenere conto dei dati Auditel, assai gratificanti per ReggioTv. Ancor di più dispiace il vedere mandare avanti una giovane giornalista a sostenere l’insostenibile, parlando di un’autonomia che nei fatti è evidentemente latitante. Può il direttore o un giornalista di quella tv redigere un articolo che riguarda il dottor Lamberti, in una qualunque delle sue molteplici attività o se è addirittura fatto segno ad un grave attentato? No! No e poi no! Ed allora di quale libertà si va cianciando!!! Et de hoc satis! Inutile dire altro. La gente, il popolo non è stupido e le solidarietà più o meno inventate non giovano, né captano benevolenza. Alla giovane giornalista vorrei dire che purtroppo si è trovata – sicuramente senza volerlo – nel bel mezzo di una spiacevole situazione scaturita dalle dichiarazioni del primo cittadino circa la libertà dell’informazione a Reggio. Siamo stati accusati di essere sul libro paga della Regione: ci siamo dovuti difendere dimostrando di non aver ricevuto alcuna prebenda, al contrario di chi è sui conti del Comune, come dimostrato nel corso del Salotto dell’editore del 17 febbraio. Un salotto duro ma vero e documentato. Fatto per costruire non per distruggere. Né io né nessuno di RTV ha mai detto che i giornalisti di Telereggio sono sul libro paga di taluno: non usiamo questi termini! Nell’apertura di domenica ce l’hanno attribuito: è falso! Ancora, non abbiamo usato alcun termine dispregiativo nei confronti della giornalista Monica Artuso. Abbiamo solo fatto vedere ciò che è pubblico per sua natura. Una delibera comunale! Un atto eseguito in nome del popolo reggino! Il tutto per difenderci. Noi non abbiamo nulla contro nessuno. Siamo solo a favore della verità. Quella documentale e documentata. Lavoriamo per dare possibilità ai giovani di crescer meglio. In un mondo vero, senza invidie e ipocrisie. La nostra storia parla chiaro, la mia personale e di coloro che da anni lavorano con me ed, in barba a tutte le dicerie invidiose e cattive, sono davvero tanti e contenti di esserlo. Che abbiamo creato nella realtà difficile che ci circonda lo dimostrano inequivocabilmente. Un gruppo che nelle varie attività conta più di duecento persone tutte iscritte a libro paga o legati dalle forme di collaborazione previste dalla Legge. Unica autorità cui rispondiamo. Centinaia di giovani che hanno trovato lavoro a casa senza emigrare. Decine e decine di famiglie formatesi ed orgogliose di far parte del gruppo che a me – che si voglia o no – fa capo. E che desta invidia. Non mi è piaciuto contestare al Sindaco atti non condivisibili. Vorrei che il franco dibattito del 17 fosse foriero di una più attenta e trasparente gestione della cosa pubblica. Non serbo rancore, mi batto per una Reggio seria, pulita, serena della quale andare orgoglioso. In pace. Invierò a nome di ReggioTv un fascio di rose a Monica, per augurarle una brillante carriera, per dirle che noi ci battiamo per Lei, perché sia libera di scrivere ciò che è giusto magari sbagliando, ma mai per conto terzi. E se poi l’informazione reggina si unirà sotto l’intento di dare un servizio alla città, liberandosi dal giornalismo su commissione, dai legami poco chiari ma evidenti, sia pure nella autonomia ideologica, che non prescinde dalla verità,esercitando una sorta di diritto di controllo, vorrà dire che si sarà intrapresa la via giusta. Almeno a sommesso parere di chi scrive.