E Cardiochirurgia sia!

9 agosto 2009

Da uomo di Medicina, indiscutibilmente dedito alla buona Sanità, non posso che salutare con grande soddisfazione la notizia – che altrove non sarebbe tale – dell’avvio concreto del mastodontico iter amministrativo, per la realizzazione della Cardiochirurgia nel nosocomio reggino. Con l’enfasi che si addice alla marcia trionfale dell’Aida, un comunicato congiunto dei due Assessori regionali reggini, ce ne dà notizia. Purtroppo, il modo odierno di fare politica giustifica una prosopopea che guarda più alla forma, che non al contenuto. O meglio, quando si compie un atto politico giusto e corretto, che fa parte del dovere discendente dal mandato popolare, lo si deve “bandìare” a tutti i costi, magari, aggredendo chi, nel proprio piccolo, aveva giustamente criticato ed invocato quel provvedimento. Non è mettendo il caviale a tavola che si risolvono i problemi dell’atavica fame di diritto alla salute dei reggini. Intendiamoci bene. Che la Cardiochirurgia debba essere avviata, e subito, è fuori discussione. Non si può più tollerare questa grave assenza dalle possibilità sanitarie reggine di salvare vite umane, ma da qui a farsene un vanto, ce ne vuole. È troppo tardi! Troppo! L’avvicinarsi delle elezioni regionali getta un’ombra di arrivismo e fame elettoralistica che aggrava la posizione di chi, fino ad oggi, non è stato capace di ottenere ciò che solo ora sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) avere ottenuto. Ed allora ben venga il Consigliere, del cosiddetto e mai costituito gruppo del Pd al Comune, che stimola, sprona, ed accusa il suo stesso schieramento: bene ha fatto Nuccio Azzarà a puntare l’indice accusatorio su chi doveva già da tempo attivarsi e non l’ha fatto, o peggio, gli è stato impedito di fare. Se oggi si parla concretamente di Cardiochirurgia, forse, lo si deve anche a chi non si è irreggimentato, non ha dovuto risolvere fatti personali, non deve sistemare nessuno, ed ha avuto il coraggio di protestare. Liberamente. Per la sua città! Ma perché dobbiamo andare avanti ancora così? Perché non ti svegli, una volta per tutte, popolo reggino? Reclama i tuoi diritti. Dai voce a chi davvero si offre alla politica, non per risolvere i fatti personali, ma difende la collettività disinteressatamente. La maggior parte della nostra classe politica è rappresentata da gente che, se non svolgesse tale attività, nella vita civile non conterebbe nulla… perchè non ha mai sudato per conquistarsi il pane quotidiano col sudore della fronte! Basta con le illusioni. Basta con le briciole per Reggio. Basta col dover ringraziare, con la prostrazione, chi ci dà ciò che ci spetta di diritto! Basta con chi pensa che la Cardiochirurgia a Reggio sia l’unica cosa di cui abbiamo bisogno. La pretendiamo, certo. Siamo in ritardo. Si faccia, e subito! Ma attenzione a non continuare a turlupinare la gente sullo stato della Sanità in Calabria ed a Reggio, in particolare. Il cittadino non vuole più emigrare. Il politico serio non può assistere all’impinguamento delle casse della Sanità delle altre Regioni. La Cardiochirurgia non basta, da sola, se sul territorio si continua a strozzare la buona Sanità a favore degli intrallazzi e delle protezioni. Le leggi e leggine, le delibere, spesso contraddittorie, adottate in nome di un presunto risparmio, un po’ dalla Giunta, un po’ dai vari commissari improvvisati e maldestri, stanno mettendo a repentaglio la sopravvivenza di tutte quelle strutture – si badi bene pubbliche e private – su cui si è basata la buona Sanità calabrese in tutti questi anni di latitanza e malgoverno: a partire da Luzzo per passare alla Lo Moro, tutti formatisi alla scuola di Attila, stiamo assistendo ad una titanica lotta tra chi vuole lavorare e bene, e chi glielo impedisce con ogni mezzo, drammaticamente camuffandolo da legittimo. Come si fa a non vergognarsi dell’ultimo posto in cui è relegata la Calabria per l’offerta sanitaria giudicata dai cittadini stessi? Ed allora, gli uomini della Giunta si godano il loro momento di gloria, non offendano chi la sprona democraticamente, e si adoperino perché la conquistata (sic!) Cardiochirurgia, non sia una cattedrale nel deserto, ma insista su un territorio dove la serietà professionale, di Destra di Sinistra e dei dissidenti (intendendo questi ultimi come coloro i quali non sono adusi a dire signorsi a tutti i costi), sia tutelata. Tutelare il diritto dei cittadini onesti, è il primo compito del politico serio. E tutelarlo significa rendersi conto delle sue necessità, prima ancora che delle proprie: anche di carattere elettorale! Una nota di colore, consentitemela: Vuoi vedere che domani sulla stampa nazionale qualche buontempone di giornalista ci toglierà quell’odioso epiteto di Città dell’ Amore, radiofonicamente conquistato, e ci appiopperà quello di Città del Cuore??? lo comunque aspetto che qualcuno ci metta in condizioni di essere riconosciuti come Città della Ragione… con la a, non con la e! Perché della regione non lo saremo mai… noi siamo un’altra cosa!!!

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