17 giugno 2005
Dieci anni di attività sono un bel traguardo. Specialmente dalle nostre parti. Il Quotidiano della Calabria ha spento le sue prime dieci candeline, ieri, nella nostra città. Molti a far festa. Come è d’uso. Tutto bello, ben organizzato. Una tavola rotonda di prestigio così come il parterre. Partecipare ad una festa è sempre un piacere. Ma ieri al piacere si è aggiunta l’emozione. Si. Proprio quel sentimento che non sai perché ti prende alla gola e se non ti fa piangere è solo per farti mantenere il contegno che ti si addice. Una grande emozione. Quella che si prova quando ci si immedesima e si condivide empaticamente la soddisfazione. La soddisfazione di aver fatto qualcosa che ti appaga, più che ti paga. Qualcosa di bello e condiviso. E l’emozione diventa irresistibile, quando ti rivedi sullo stesso percorso con gli stessi ostacoli, superati e non, con le stesse ansie, con lo stesso orgoglio: un colpo da professionista di spessore e al dire di Carmen La Sorella – testimonial d’eccezione – tutti del Quotidiano dagli Editori al Direttore, dai giornalisti alle maestranze si alzano in piedi nella gremita Aula Magna, come per dire siamo qua, per Voi. Ed erano tanti, ma proprio tanti. Col sorriso sulle labbra. Con semplicità, ma con dipinto in volto l’orgoglio dell’appartenenza! Molti non erano e non sono di Reggio Calabria, ma erano qui. Nella nostra, nella loro Città. A festeggiare. A dimostrare che al lavoro onesto, trasparente e produttivo fa scudo la gente pulita. Di quella che abbonda nella nostra Terra. Non contrapposizioni, ma univoci progetti. Non beceri campanilismi forieri di odii, ma sinergie positive. Congiure virtuose. Non poteva che essere così. Alla base di ogni successo, c’è una guida intellettuale che vola alto. Agli Editori, Francesco e Antonella Dodaro, va riconosciuto non solo il merito di aver aggregato splendide forze giornalistiche, ma di aver loro donato quanto rappresenta il primum movens dell’arte di informare: l’essere liberi. Con possibilità di commettere anche errori, ma mai per conto di altri. Ma il grande merito di questi giovani instancabili è di aver compreso che era il momento di dimostrare il forte legame culturale delle città Calabresi, che va ben al di sopra delle contrapposizioni 20 politiche (spesso di maniera), offrendo il luogo della loro festa alla Città che fu capoluogo di Regione, e che per un giorno – grazie al Quotidiano – è ritornata ad esserlo. Una sorta di riconoscimento culturale fatto con semplicità e con i mezzi di cui si poteva disporre. E tra questi, la fa da padrone la scelta oculata dell’Università Mediterranea. Un luogo prestigioso che riconferma un link ed una osmotico scambio di affinità di grande spessore. Un riconoscimento reciproco tra istituzioni democratiche, tra siti di formazione ed informazione. Da ultimo. Un titolo di otto anni fa: “Una battaglia democratica”. Un ricordo: la lotta per rivendicare il diritto di poter esistere per RTV. Una firma: Sandro Tito. Il Quotidiano ha vinto con noi quella battaglia. Come dire: buon sangue non mente. Grazie. Bravi,ragazzi. Ad majora