Che strana cosa la politica!

7 aprile 2009

Se provassimo a dare, ognuno, una definizione della politica, scriveremmo sicuramente una grande enciclopedia. Multidisciplinare. Passeremmo dalla Botanica, alla Zoologia, dal Teatro… al turpiloquio. Non vi pare? Non si apostrofano forse i politici con gli epiteti più vari, che vanno dai meno nobili ortaggi, per passare alle più rare specie animali, senza parlare delle maschere più note agli Italiani, da Pulcinella ad Arlecchino? E questo, quando va bene. Quando si trascende poi, le colorate e colorite parole del glossario, mai pubblicato da Zingarelli, ma tramandato oralmente di padre in figlio – dal più nobile al più popolano – fanno da sfondo a colloqui, dibattiti e critiche! Una cosa è certa: meno ne sappiamo di questo o quel politico, più ne sparliamo! Ma questa è una specialità riservata non solo alla categoria. È comune, anzi comunissima. Meno si conosce, più si inventa. Più si sparla. E se poi sei una persona onesta, un lavoratore, uno, con un grado di cultura notoriamente superiore alla media, allora sei fritto! Le invenzioni ricadono su tutto quello che non potrà mai essere provato. Se sei un imprenditore ed hai creato dal nulla centinaia di posti di lavoro, si, sei bravo, ma non paghi gli stipendi. Lavori notte e giorno e metti a disposizione di tutti ciò che hai conquistato? Bravo, si, ma sei ricco! Una colpa, non un merito! Ma che importa, ti sorregge la stima, quella che anche i tuoi detrattori più accaniti, quasi sempre per mera invidia, comunque hanno di te. Ma non te la dimostrano. E soffrono, loro si, di più. Ma ciò che più ti da la forza di continuare, è l’autostima. Quella che ti consente di dire ciò che pensi, senza essere ingabbiato in comode ideologie, appartenenze e caste. Tutti comodi escamotages che deresponsabilizzano ogni tua azione. L’Uomo libero non accetta questi mezzucci di dozzina che – fortunatamente – cominciano a stancare un po’ tutti. Anche l’uomo della strada. Il quisque de populo. Ora, accade che il sindaco Scopelliti, ha tenuto in Consiglio una delle sue filippiche, la cui unica peculiarità è quella di colpire il Centro Sinistra a 360 gradi, ed ancor più se fosse possibile, eludendo completamente il tema e ripetendo sempre le stesse cose: dalle crociate a tutt’oggi, tutto ciò che è stato fatto dalle Sinistre, è stato fatto male, anzi peggio! È un modo di fare politica. Discutibile. Ma pare dia i suoi frutti elettorali. Lo si può contestare democraticamente, come faccio personalmente e non da ora, ma ciò che mi indigna, è il tentativo di alcuni esponenti, che si professano di Sinistra (ma che non lo sono), di utilizzare una sua frase – non di certo felice – per costruire un castello accusatorio, che mira ancora una volta ad eliminare la possibilità che Reggio dica la sua. Sia considerata, cioè, per quello che, in effetti, è. Si genuflettono interessi della Città a quelli di partito o meglio di lobby, di circoli unionisti o meno. E infatti, la stampa catanzarese insorge! E bolla. Scopelliti ha sbagliato a parlare di calci destinati al Governatore. Ma lo ha fatto, magari senza tanto garbo, in un eccesso di legittima difesa della Città. lo c’ero. Ed ho visto e sentito con chiarezza qualche giornalista, tra i più accesi tra i critici del Sindaco, assentire con un chiaro “ha ragione!” allorquando ha sottolineato, ribadisco un po’ goffamente, la totale assenza di commenti positivi da parte del Governatore Loiero, alla notizia che Reggio era stata inserita dal Parlamento tra le città metropolitane. Che fa il nesci eccellenza? Ha ragione Scopelliti. Perchè Loiero non si è espresso? Eppure Reggio è in Calabria, La conquista è di tutti i Calabresi. Non gli si chiedeva di esultare, ma di dare il giusto merito, peraltro, al suo collega Presidente dello stesso partito politico. Non posso pensare che esista un Pd Reggino ed uno Catanzarese! Eppure c’è chi si scandalizza, grida allo scandalo, al ritorno delle purghe e delle squadracce, ed argomenta che Scopelliti, (in questo caso io lo vedo come Reggino), non può pensare di candidarsi come guida dei Calabresi, perchè reo di aver difeso l’idea di una Reggio, una spanna più sopra delle consorelle calabre. E come tale non è da considerarsi politico equilibrato ed equidistante. Ed allora perché mai potrebbe esserlo uno che, pur dovendolo fare, non gioisce delle fortune reggine,pensando di far torto a Catanzaro? O a Cosenza, o a chi vi pare? E perchè la Sinistra non candida un reggino? lo non sono certo, libero come l’aria, tra gli elettori del Sindaco di Reggio, ma mi ripugna dover assistere a questi teatrini che nulla hanno a che vedere con la Politica, intesa quale miglioramento della qualità della vita dei cittadini e, comunque, improntata alla correttezza ed all’essere Uomini. In primis, sono Reggino. Sono nato e vivo qui, affrontando ogni giorno i grandi ostacoli che l’esserlo, comporta. Sono stanco di quei traditori politici che oggi gridano contro Scopelliti perché avrebbe offeso il Governatore (e secondo me, in tutta onestà, non l‘ha fatto o, meglio, non intendeva farlo). Se mai, per rincarare la dose, aveva in animo di sottolineare il silenzio della Sinistra su quello assordante del Governatore, reo di non aver gioito con noi calabro-reggini. Sono gli stessi che, abbandonandomi ad una solitaria, ma fiera battaglia elettorale, non hanno reagito, con la loro finta indignazione di oggi, allorquando lo stesso Scopelliti, a me, che gli contestavo una vittoria ammantata di inciuci e trasversalismi, ordinava un TSO, cioè, un Trattamento Sanitario Obbligatorio, quello che si riserva ai dementi, per intendere. Ora capisco, ma anche allora. Sono gli stessi che hanno votato per convenienza, da Sinistra, per Lui! Ed oggi lo avversano per la medesima immancabile ragione. Un po’ di qua, un po’ di là. La politica, che passione!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *